Per Tutti ...
La OM-10 nasce a giugno del '79 in un epoca di fotocamere manuali essendo destinata ad una fascia di fotografi amatori meno esperti;sopratutto prende piede per coloro che mettono i primi passi nel mondo della fotografia.
Come già detto, la Olympus OM-10 era una fotocamera che mirava ad un'utenza meno evoluta rispetto alle OM-1N ed OM-2N, essendo anche totalmente automatizzata e dotata di esposizione a priorità dei diaframmi. Le differenze con le sorelle maggiori non si limitano alle funzionalità (per esempio
la non sostituibilità dello schermo di messa a fuoco), ma coinvolgono anche l'aspetto esteriore: il design è infatti del tutto nuovo, ed anzi la fotocamera sembra più grande delle sorelle maggiori. Osservandola bene però ci si rende conto che questa impressione deriva principalmente dalle generose dimensioni del pentaprisma e del vano dove risiede lo specchio. Va detto però che l'otturatore in tela ed il meccanismo di blocco dello specchio sono identici a quelli delle OM-1N ed OM-2N.
La OM-10 veniva venduta ad un prezzo decisamente più contenuto rispetto a quello delle sorelle maggiori, ed esisteva anche in versione con dorso data(OM-10 Quartz). Al tempo era una delle reflex più economiche della sua categoria.
La dotazione della piccola Olympus è abbastanza completa e priva di fronzoli.
L'esposizione avviene leggendo la luce su tutta l'area del fotogramma. Va detto che la OM-10 non funziona senza alimentazione, ma per fortuna il consumo delle batterie è molto ridotto, grazie anche ad una ingegnosa soluzione: sfiorando il pulsante di scatto, nel mirino si accendono dei LED che dopo circa un minuto e mezzo si spengono, lasciando però attivo l'esposimetro.
Per riaccenderli è sufficiente esercitare una piccola pressione col dito sul pulsante di scatto, che è contornato da una piccola ghiera preposta per l'appunto a "rivitalizzare" i LED. I 90 secondi sono un tempo più che sufficiente per comporre l'immagine, mettere a fuoco e decidere l'esposizione. Bisogna
dire che non è necessario impostare su "ON" la fotocamera: l'esposimetro funziona lo stesso, e l'otturatore pure. L'unica differenza è che nel mirino non leggeremo il tempo con cui abbiamo scattato.
La ghiera mediante la quale si imposta la sensibilità della pellicola (che può andare da 25 a 1600 ASA) funge anche da correttore dell'esposizione, con una portata di tre diaframmi in più o in meno (ne vengono indicati due, il terzo lo si ottiene impostando la ghiera sul segno + o -). In sostanza, alterando la sensibilità della pellicola si inganna l'esposimetro e quindi si varia l'esposizione suggerita. Lo svantaggio è che se si lascia la fotocamera inutilizzata per un po' di tempo, può capitare di dimenticarsi la sensibilità reale della pellicola, visto che con la variazione dell'esposizione attivata la ghiera indicherà una sensibilità diversa – del resto sul dorso non esiste alcun telaio promemoria che possa venirci in soccorso.
Sul pentaprisma c'è una slitta con contatto caldo, da usarsi per i flash dedicati.
Manca invece un contatto esterno per flash elettronici. Sulla sinistra dell'obiettivo c'è qualcosa che sembra proprio un innesto per flash, ma in realtà serve per collegarvi il già citato Manual Adapter, che consente di scattare anche in modalità manuale. In pratica si tratta di un commutatore che esclude
l'automatismo di esposizione e che offre all'utente un ampio raggio di tempi di scatto da selezionare manualmente.
Per usare il Manual Adapter bisogna impostare la posizione "M" sul selettore della sensibilità. Le altre due posizioni sono "A" (priorità di diaframmi) e "B" (la posa). Se si imposta "M" senza collegare il Manual Adapter, la OM-10 scatta ad 1/45 di secondo.Da quanto detto si può notare come nello stesso bottone la Olympus abbia concentrato la regolazione della sensibilità della pellicola, la compensazione dell'esposizione e la modalità di funzionamento della fotocamera.
Sempre sul frontale dell'apparecchio c'è un selettore che consente di estrarre la pellicola, non c'è quindi il classico pulsante sul fondello, tipico della stragrande maggioranza delle fotocamere, soluzione tipica del sistema OM.
Intorno al bottone di riavvolgimento c'è un selettore che serve per l'autoscatto, il test della batteria e l'inserimento del circuito elettrico.